lunedì 15 dicembre 2008

La nostra eccellenza...



Continua l’allenamento gusto-olfattivo per me e GCS Lami… dopo le Birre Natalizie a Lucca, a cui dedicherò un post appena ritrovo la mia agenda rossa, ci siamo fatti un bel po’ si ossa con l’Eccellenza di Toscana a Firenze (clicca qui per altre foto). Stavolta accompagnati da un nemico Fisar, Tommy Tommy (imbucato nella foto a Dx), ci siamo divertiti un bel po’, scegliendo un orario adeguato e concedendoci qualche riflessione in più rispetto allo scorso anno.
Uniche note negative: ci siamo dimenticati di iniziare dai bianchi (che pivelli!) e quindi li abbiamo saltati, e non mi sono ancora presentato al mio wine-blogger preferito Andrea Gori, che mi ha giustamente “rimproverato” nei commenti del post precedente.

Tanti i vini assaggiati, molte le curiosità e le riconferme, ma qualche piccola delusione… Inutile fare nomi e cognomi? Non so. Mettermi ad elencare un qualcosa che non piace ai lettori non appassionati mi sembra abbastanza tedioso e inutile. Quindi chi non ha voglia di continuare si fermi qui… per gli altri qualche curiosità, almeno per la mia piccola esperienza.

Molto didattico Guglielmo IGT 2003 (Merlot 100%) de Il Colombaio di Cencio. Perché didattico? Perché qualche ignorantone che apre questa bottiglia e beve senza far decantare questo vino forse non esisterà, ma ce ne sono tanti che lo fanno con altrettante squisite bottiglie. La cosa più bella è stato sentire questo vino che si evolveva nel bicchiere: sembrava diverso tutte le volte che si andava a riodorare nei 15 minuti in cui siamo sostati davanti allo stand. Degustare è desiderare e saper aspettare.
Interessante il A Solo IGT 2005 (Petìt Verdot 100%) di Guicciardini Strozzi, bella scommessa: si discosta molo da i gusti toscani. Sinceramente non ho avuto il coraggio di chiedere se riscontra successo nelle vendite.
Particolare il Poggio dei Colli Igt 2006 (Cabernet Franc 100%) di Piaggia, abbastanza fine al naso e riconoscibilissimo (il vitigno) in bocca.
Accattivante e di gran persistenza il Solengo IGT 2005( Cabernat Sauvignon 45%, Merlot 30%, Syrah 25%) di Arigiano.

Come sempre non sono riuscito a degustare l’Occhio di pernice di Avignonesi, anche se abbiamo potuto assaggiarne il Vinsanto Riserva 1996.
Tra i liquorosi: bello il pompelmo giallo e tutta la gamma di agrumi freschi del Moscadello di Montalcino Doc 2006 de La Poderina; piacevoli i frutti rossi e l’aromaticità dell’ Aleatico Passito Doc di Tenuta La Chiusa

Un saluto a Francesca, ex conoscenza universitaria, che ci ha sopportato durante tutta la degustazione del suo Brunello di Montalcino 2003 di Tenuta di Sesta. Secondo lei ha uno spiccato retrogusto amarognolo. Secondo me non è così marcato; vino bello nel bicchiere con un interessante bouquet di ciliege scure e tabacco, si ricorda per la precisone in bocca.

Nessun commento: